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SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLA ZOOTECNIA

Por:   •  1/12/2021  •  Trabalho acadêmico  •  4.002 Palavras (17 Páginas)  •  136 Visualizações

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CROVETTO – SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLA ZOOTECNIA

  1. Effetti positivi:
  1. Presidio del territorio (contro urbanizzazione e pro agroecosistemi)
  2. Fertilità del suolo
  3. Sostanza organica del suolo, per mantenerla ad almeno 2,5% (dovrebbe essere 4-5%). Ma eccesso di reflui dà altri problemi.
  1. Funzioni e tipologie di allevamento:
  1. Intensivo/estensivo, biologico/convenzionale
  2. Limitata valenza economica
  3. Grande valenza sociale e politica: 40% dei prodotti agricoli grezzi, 1,4mld di persone, 1/3 delle proteine ingerite. Alimenta
  1. Impatto ambientale
  1. ESTENSIVO: Sovrapascolo, compattamento del suolo, erosione, perdita biodiversità (non per forza)
  2. INTENSIVO:
  1. Escrezione azotata ed emissioni ammoniacali:
  1. Nitrati nelle falde (oltre 50mg/L pericoloso)
  2. Eutrofizzazione delle acque superficiali (da nitrati NO3 e fosfati PO4, solubili, quindi lisciviano)
  3. Parte dell’azoto volatilizza in ammoniaca:
  1. Acidificazione degli agroecosistemi ed ecosistemi (ustioni piante e produzione compromessa)
  2. Particolato fine nei polmoni
  1. Escrezione fosforica:
  1. Fosfati nel terreno lisciviati vanno in falda o in acque superficiali. Eutrofizzazione
  1. Emissione di metano
  2. Emissione di protossido di azoto
  3. Escrezione di metalli pesanti:
  1. Rame e zinco per loro qualità antibatteriche nei mangimi e quindi aumentano efficienza produttiva

Ergo zootecnia influenza:

  • Degrado dei suoli:
  • zootecnia 70% delle terre agricole (26% di tutta la terra per pascolo, 33% della terra coltivabile per feed), 30% delle terre non ghiacciate. Più importante forma di uso antropico del suolo.
  • Deforestazione 🡪 minor copertura vegetale ed erosione, meno sostanza organica nel suolo e minor capacità di infiltrazione, aumento ariditià, si abbassa la falda
  • 20% delle terre a pascolo si sono degradate per sovrapascolo: minore porosità e infiltrazione (compattamento) fino al 50%.
  • Erosione, degrado zone ripariali (instabilità argini).
  • Inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici:
  • Attività più impattanti dell’agricoltura: attività estrattiva, trasporti, consumo del suolo, energia.
  • Deforestazione
  • 18% delle emissioni di CO2-eq mondiale. 9% del CO2 antropico (da deforestazione), 37% del metano antropico, 65% per protossido di azoto, 64% dell’ammoniaca antropica (🡪 acidificazione).
  • Potere climalterante dei gas: CO2 : 1, CH4: 23, N2O: 296. Restano in atmosfera almeno 50 anni.
  • CO2 emessa soprattutto da ruminanti e un po’ da suini. Da 227 ppm a 400 ppm.
  • CH4 (metano)
  • da fermentazione enterica emessa soprattutto da ruminanti in allevamenti misti (sia pascolo che intensivi, poi da pascoli, quasi nulla da intensivi). 20% del totale.
  • da reflui (letame/liquami): maiali soprattutto, poi ruminanti. Prima in allevamenti misti, poi in intensivi. 7% del metano totale.
  • Da 600 ppb a 1730 ppb.
  • N2O:
  • Da reflui zootecnici: 26% del totale.
  • Da 270 ppb a 320 ppb.
  • Composizione tipica dei gas nel rumine:
  • Anidride carbonica =65.5%
  • Metano =26,8%
  • Azoto =7,0%
  • Ossigeno =0,5%
  • Idrogeno =0,2%
  • Disponibilità idrica e qualità delle acque:
  • Impatto su uso dell’acqua, su qualità, su idrologia e su ecosistemi acquatici.
  • 3.000 L H2O/gg/pax per produrre cibo.
  • Zootecnia usa 8% acqua dolce usata da uomo (irrigazione per feed e altro). Agricoltura: 41%
  • Zootecnia una delle principali fonti di inquinamento delle acque: eutrofizzazione, patologie, acidificazione, antibiotico-resistenza.
  • Fonti di inquinamento: deiezioni, antibiotici e ormoni, fertilizzazioni e pesticidi, sedimenti da pascoli in erosione.
  • Zootecnia riduce capacità di rifornimento di acqua: compatta il suolo (no infiltrazione, impoverimento della copertura vegetale), degrada argini dei corsi d’acqua, abbassa livello falda, aumento deflusso superficiale.
  • Animali escretono una percentuale elevata dell’N e P ingerito. ¼ dell’N da reflui e 1/9 di P da reflui contaminano acqua dolce. Anche zinco e rame.
  • Limite nitrati in acqua EU: 45 mg NO3/L.
  • Perdita di biodiversità: come conseguenza di tutti gli impatti suddetti. Occupa 30% delle terre non ghiacciate, una volta della fauna selvatica.

Punti vari:

  • Esiste correlazione tra PIL e consumo procapita annuo di carne. In crescita richiesta da paesi emergenti.
  • La domanda crescente è stata soddisfatta più con l’aumento produttivo che con l’aumento delle aree coltivate.
  • Italia: aumento suini, diminuzione bovini (carne e latte), ma produzione invariata.
  • Fattori limitanti: acqua e suolo.
  • DIRETTIVA NITRATI EU 1991, recepita in Italia nel 2006, e in Lombardia con LR 49/2007:
  • Problemi:
  • Nitrati in acque superficiali: eutrofizzazione
  • Nitrati in acque profonde: contaminazione
  • Nitrati possono dare contaminazione microbiologica (patogeni in acqua)
  • Limite nitrati in acqua EU: 45 mg NO3/L.
  • Zone Vulnerabili ai Nitrati (tessitura suolo che favorisce lisciviazione): 170Kg N/ha/anno di N totale apportato al campo
  • ZNVN: 340Kg N /ha/anno
  • No effluenti da 1/11 a 28/01.
  • Aziende piccole: no documentazione
  • Aziende medio-piccole: Programma Operativo Aziendale semplificato (5 anni, info su utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti azotati per dimostrare corretto impiego in base a fabbisogno colturale).
  • Aziende medio-grandi: POA e PUA Piano di Utilizzazione Aziendale (1 anno, contiene info su uso dei fertilizzanti usati su terreno in uso, tenuto in conto il bilancio dell’azoto).
  • Nitrati al campo sono problema solo degli allevamenti intensivi, non di quelli estensivi, che devono stare attenti solo alle zone di concentrazione degli animali.

COSA FARE

  • Aumentare efficienza di produzione (efficienza con cui l’alimento viene trasformato in prodotto e non usato per mantenimento):
  • Dairy efficiency: Kg latte/Kg ss ingerita
  • Resa alimentare: Kg carne/Kg ss ingerita.
  • Aumentare efficienza dei sistemi di irrigazione.
  • Aumentare resa produttiva significa anche aumentare sostenibilità economica, perché l’alimentazione rappresenta 60-70% dei costi per produzione carne/latte.
  • Misure contro degrado del suolo.
  • Migliore gestione degli scarti animali e delle deiezioni.
  • Migliori politiche economiche su costo acqua.

Storia zootecnia:

  • Secondo dopo Guerra: allevamenti medio piccoli, estensivi, razze non specializzate, basse produzioni.
  • Anni ’50 – ’80 : sviluppo zootecnia per fattori tecnici ed economici: aumento domanda, sostegno comunitario ai prezzi, selezione e miglioramento genetico, miglioramento tecniche produttive.
  • Inizio anni ’80 : allevamenti a modello industriale medio grande, mono specie, produzione elevata con surplus, molta quantità e poca qualità, impatto ambientale.
  • Post anni ’80: riduzione sostegno (no surplus produttivo), più qualità (norme UE), tutela ambientale (direttiva nitrati) e benessere animali. Italia poco competitiva.

AZOTO AL CAMPO

28-30% volatilizza (la parte dell’azoto urinario, l’urea, idrolizzata in ammoniaca).

Azoto proteico nelle feci deriva da due fonti:

  • Proteine alimentari non digerite
  • Proteine microbiche
  • Possono o essere nitrificati in nitrati (parte sarà assorbita da piante, parte lisciviati e in falda), o essere denitrificati in nitriti fino ad avere N che può diventare N2O.
  • Per impedire che nitrati vadano in falda non metto nitrati in inverno (no piante ad assorbire).

SUINI

  • Denominazioni:
  • Lattonzolo - dalla nascita allo svezzamento (30 giorni)
  • Lattone - Suinetto dallo svezzamento a 25-35 kg (2-3 mesi)
  • Verretto - Maschio destinato alla riproduzione: dalla fase di lattone fino alla pubertà e al primo salto
  • Verro - Maschio adulto in riproduzione
  • Scrofetta - Femmina destinata alla riproduzione: dalla fase di lattone fino alla pubertà e al primo salto. Da suinetto, altri 7-8 mesi.
  • Scrofa - Femmina in riproduzione dopo il primo parto. Gravidanza: 3 mesi, 3 sett, 3 giorni.
  • Magroncello - Maschio o femmina dai 50-60 kg ai 90-100 destinato all'ingrasso per la produzione del suino pesante
  • Maiale magro da macelleria - Maschio o femmina destinato al macello al peso di 100-110 kg
  • Maiale pesante - Maschio o femmina destinato al macello al peso di 150-185 kg

SCROFE CON SUINI

  • Calcolati:
  • Mesi da scrofetta
  • Gestazione
  • Allattamento
  • Periodo pre-nuova gestazione
  • Mangime:
  • Gestazione: 2.3 Kg/g , 114 gg
  • Allattamento: 5 Kg/g , 30 gg
  • Pre-gestazione: 2.5 Kg , 20 gg
  • Proteine: 15%
  • Proteine nel cibo per suinetti: 18,3%
  • Azoto in proteine: 16% 🡪 6.25
  • Calcolo N ingerito – N ritenuto = N escreto (poi volatilizzazione).
  • N ingerito da scrofa:
  • 2.3*114 + 5*30 + 2.5*20 = 462 Kg mang/anno
  • 1 ciclo=164 gg 🡪 462*2.2 cicli = 1.016 Kg/anno
  • Aggiungo 130 Kg per fase scrofetta e verro 🡪 1.141 Kg/anno
  • 1.141*0.15 = 171 Kg proteine/anno
  • 171/6.25 = 27 Kg N ingerito /anno
  • N ingerito da suinetti tra 7 Kg (al momento dello svezzamento ) e 31 Kg: 24 Kg di accrescimento.
  • Uso indice di conversione Kg mangime / Kg incremento ponderale: 1.85
  • 24*1.8 = 44 Kg di mangime.
  • 44*0.183 = 8 Kg proteine . 8 / 6.25 = 1.25 Kg N /suinetto
  • 21,7 suinetti svezzati / anno /scrofa (al netto della mortalità: 1.25*21.7=27.8 Kg N /anno
  • N ingerito TOT: 27 + 27.8 = 55.4 Kg N/anno
  • N ritenuto (da tabella): 18 Kg
  • N escreto: 55.4 – 18 = 36.6 Kg N/anno
  • N al campo: 36.6 * 0.72 = 26.3 Kg N/anno (10 Kg volatilizzati come ammoniaca)

SUINO PESANTE

  • Regole del DOP: almeno 160 Kg e almeno nove mesi di età. Nel nord Europa si fermano a 100 Kg. Più si va avanti e più aumenta l’impatto ambientale ed economico, perché usa molto mangime per accumulare grasso, che richiede molta energia ma pesa poco.
  • Deve arrivare a 160 kg in 9 mesi. 30 kg in 3 mesi, quindi 130 kg in 6 mesi (0.65 kg/g)
  • Indice di conversione = Kg di mangime / Kg incremento ponderale : 3.6
  • Proteina ideale: quella che più assomiglia come composizione amminoacidica alla proteina tissutale. Per avere rapporti giusti di amminoacidi nel sangue e diminuire così escrezioni azotate.
  • Stesso calcolo fatto con i suinetti:
  • 134[1] Kg * 3.6 = 482.4 Kg mangime /anno. Proteine 482.4*0.15 = 72.4 Kg. Azoto 72.4 / 6.25 = 11.6 Kg N * 1.6 cicli = 18.5 Kg N/anno
  • N ritenuto 5.19 Kg 🡪 19 – 5.19 = 13.81 Kg N escreto 🡪 13.81*0.72 = 9.9 Kg N/anno

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE: bovini sono alimentati con pastone di mais (amido), che convertono in peso ponderale meno bene dei monogastrici, quindi suini e polli (che convertono amido meglio) sono meno impattanti dei ruminanti, visto che le loro carcasse contengono una percentuale maggiore di carne edibile. Infatti nei PVS i ruminanti non ricevono tanto amido, ed è più diffuso il pascolo estensivo con una dieta quindi più fibrosa e anche minori problemi di gestione dell’azoto, che viene automaticamente disperso e volatilizzato. Allevamenti estensivi hanno resa del 10%, allevamenti intensivi del 17% (con uso di amido).

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